Assassinio Giulia Tramontano, la sorella: "Tutto quello che mangiava aveva un sapore assurdo"
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Assassinio Giulia Tramontano, la sorella: “Tutto quello che mangiava aveva un sapore assurdo”

Giulia Tramontano

La quarta udienza del processo per l’omicidio di Giulia Tramontano si rivela carica di emozioni e rivelazioni.

In un’aula gremita della Corte d’Assise di Milano, prosegue con intensa emozione il processo legato all’omicidio di Giulia Tramontano, con la quarta udienza che vede testimoniare Chiara Tramontano, sorella della vittima. Le parole di Chiara e della madre, intrise di dolore ma ferme, ricostruiscono la relazione tra Giulia e Alessandro Impagnatiello, indicato con determinazione come “l’imputato“. Chiara esprime senza esitazioni la sua iniziale opposizione alla convivenza della sorella con Impagnatiello, ritenendola prematura, evidenziando un intuito fraterno che si sarebbe tragicamente confermato.

Giulia Tramontano
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La lotta per la verità e il ricordo di Giulia

La gravidanza di Giulia emerge come un punto di svolta, rivelando le complesse dinamiche emotive e le incertezze di Impagnatiello, il cui iniziale rifiuto si trasforma in un’accettazione tardiva, una decisione che non ha impedito il tragico epilogo. I tradimenti di Impagnatiello, scoperti attraverso tecnologie digitali, aggiungono un ulteriore strato di complessità e dolore alla vicenda, culminando nella decisione di Giulia di portare avanti la gravidanza nonostante le difficoltà.

Il racconto di Chiara non risparmia dettagli drammatici, dalla scomparsa di Giulia alle rivelazioni di una relazione parallela di Impagnatiello, fino ai sospetti di avvelenamento confermati dall’autopsia. La quotidianità della famiglia Tramontano, devastata dalla perdita, è segnata da un dolore incolmabile, con la sorella che evidenzia l’impatto emotivo sulla loro vita: festività trasformate in ricordi dolorosi e una quotidianità ridotta a un ciclo lavoro-cimitero.

La testimonianza di Chiara Tramontano non è solo un racconto di perdita e sofferenza ma anche una testimonianza di forza e determinazione nel cercare giustizia per Giulia. La famiglia Tramontano, pur nel dolore, rimane unita, sostenendosi a vicenda nella speranza che la verità prevalga e che la memoria di Giulia venga onorata con giustizia.

Il processo per il delitto di Giulia Tramontano si conferma un percorso carico di emozioni, in cui la ricerca della verità procede attraverso il dolore e il coraggio di una famiglia che non smette di lottare per giustizia. La testimonianza di Chiara Tramontano è un grido di dolore ma anche di speranza, nel nome di un amore fraterno che trascende la vita stessa.

Le parole della sorella in aula

Giulia Tramontano, la 29enne incinta di 7 mesi, assassinata a Senago (Milano) il 27 maggio scorso dal compagno carnefice Alessandro Impagnatiello, raccontò ai familiari all’epoca che “tutto quello che mangiava aveva un sapore assurdo, un odore strano“. Lo ha detto la sorella Chiara Tramontano, testimone in aula al processo in cui è imputato Impagnatiello. Il 30enne è anche gravemente accusato di aver avvelenato Giulia per mesi con del topicida. La testimone chiave ha raccontato che Giulia sentiva “puzza di candeggina” quando apriva la bottiglia di acqua, e che i semplici pomodori o il latte non avevano più lo stesso sapore naturale degli alimenti, e dei costanti e fissi dolori allo stomaco della sorella. “Beveva tante tisane – ha riferito – ma non trovava sollievo“. Come riportato da tgcom24.mediaset.it

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ultimo aggiornamento: 21 Marzo 2024 13:28

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